Primavera nel cuore della Sardegna a Lodè
Nei giorni 29, 30 Aprile e 1 Maggio 2017 si è svolta a Lodè la manifestazione di Primavera nel cuore della Sardegna. Le classi prima e seconda media hanno partecipato nell'ambito del laboratorio Geostorie di città per il progetto Tutti a Iscol@-linea B2. Il 29 Aprile noi ragazzi ci siamo impegnati a raccogliere informazioni sul paese e sulle tradizioni antiche come dei veri reporters con fotografie e interviste svolte con persone conosciute di Lodè.
Sono stati intervistati i ragazzi dell'alternanza scuola lavoro sulla storia dei vari monumenti storici e delle varie chiese, così come vari artigiani e produttori di enogastronomia tipica del paese. Tra questi l'intagliatore di maschere lignee tipiche del carnevale lodeino; il fabbro ferraio che forgiava il ferro ricavandone strumenti della tradizione contadina e pastorale; l'artigiano Mastro Carluzzo che lavorava all'intreccio creando cestini e oggetti in sughero tipici della tradizione contadina.
A questi si aggiunge anche l'artigiano della pelle che realizzava "s'istacchedda", una tasca usata anticamente dai pastori che rimanevano per mesi in campagna nell'ovile; cinture e taschini si aggiungevano alla collezione.
Durante la manifestazione in alcune case del centro storico si preparavano i piatti tipici locali, quali "sas casatinas", pasta lavorata a mano ripiena di formaggio fresco; "sas gathas", frittelle fatte con pasta di pane, acqua, lievito ed acquavite; tra i dolci della tradizione lodeina "sas urugliettas", a forma di rosa, realizzate con un impasto di uova e semola fritte nell'olio e poi nel miele.
Oltre queste esposizioni, ci sono stati altri allestimenti all'interno delle case antiche: il costume sardo tradizionale lodeino e "sa mascara netta" erano esposti a completare gli arredi delle case ricche di oggetti di uso quotidiano.
In occasione della manifestazione, nel centro storico sono state aperte diverse case appartenenti agli storici vicinati di Lodè: "sa domo de Tzia Rofoella" ha ospitato la mostra fotografica di piante endemiche del Mont'Albo e una sezione di alberi genealogici di Lodè dal 1669 fino ad oggi. Un'altra sala raccoglieva un'esposizione di oggetti di arte contadina.
Chiesa di S. Antonio da Padova
Tra le chiese visitate durante il percorso svolto nel centro storico, quella di S. Antonio da Padova, la parrocchiale di Lodè. Collocata al centro del paese si trova in prossimità di Piazza Villanova, ossia dove un tempo era situata l’antica chiesa di Sant’Andrea e il cimitero del villaggio. Le prime testimonianze su questa chiesa risalgono al XV sec. Una descrizione del 1777 la rappresenta con un’unica navata, con quattro cappelle laterali (una dedicata alla Vergine di Monserrato) ciascuna con i rispettivi altari. L’interno della chiesa era dedicato anche alla sepoltura: i sacerdoti erano infatti sepolti presso l’altare maggiore. Il battistero, di cui oggi nulla rimane, era di forma antica, ossia ancora a vasca con gradini atti a fornire un’abluzione completa del battezzato.
Chiesa di Sa Purissima
La Chiesa di Sa Purissima sorge nel centro storico davanti alla piazzetta omonima. L'edificio, a navata unica, ha una copertura realizzata con tavolato di legno di ginepro e tegole curve, caratterizzato da tre ordini di arcate a sesto acuto. L'altare, un tempo addossato alla parete, è stato sostituito da una mensa in granito nel mezzo, rivolta ai fedeli e in cui si trova la nicchia del simulacro della Madonna.
Chiesa di Nostra Signora di Sa Itria
La Chiesa fu costruita intorno al 1625 e crollò negli anni '40 del Novecento. La struttura era a navata unica, con travi sostenute da archi a tutto sesto, pavimento in terra battuta e tetto costituito da capriate di legno di ginepro e in canne e tegole in argilla. La facciata, rivolta ad est, aveva un portone in legno con arco a tutto sesto. Lungo la navata, alcune nicchie contenevano le antiche statue di S. Agata, i santi Cosma e Damiano e la Vergine d'Itria con il Bambin Gesù. La Chiesa è stata ristrutturata di recente; i festeggiamenti di Sa Itria sono previsti i primi del mese di giugno.
Chiesa de Su Remediu
La Chiesa di Nostra Signora del Rimedio ha un primo antico impianto del quindicesimo secolo, completamente riedificato alla fine del quindicesimo. La Chiesa apparteneva all'ordine della Santissima Trinità, un istituto religioso maschile di diritto pontificio. I frati di questo ordine mendicante, detti Trinitari, avevano il compito di redimere gli schiavi dalle catene dei musulmani e di portare avanti un'attività ospedaliera. La chiesa è stata cosi consacrata all' emblema della lotta anti musulmana e ciò è dimostrato dal fatto che al suo interno sono conservate due antiche statue , una della Vergine della Defensa e una della Vergine del Riscatto.
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